sabato 12 novembre 2016

STEP 7 - I COLORI NEL CINEMA

Come nasce una paletta cinematografica?

La gestione del colore di un film non è ridotta al semplice passaggio dal bianco e nero al Technicolor. In realtà c’è una gestione nascosta che contribuisce al racconto esattamente come contribuiscono le scelte di regia, fotografia e recitazione.
La color correction è nata essenzialmente per correggere difetti e imprecisioni della ripresa, ma ormai è diventata mezzo espressivo in mano ai registi sotto forma di color grading.
Il confine tra color correction ed effetto speciale visivo è fortemente distinguibile. Se a quest’ultimo è affidato il compito di stupire, spaventare, affascinare, mostrandoci città del futuro, mostri e creature fantastiche, alla color correction viene chiesto di dare una visione discreta ma decisa al film.
Ma la vera innovazione della color correction è stato poter operare sui colori del film dopo che era stato girato, in fase di postproduzione. Dagli anni sessanta infatti, l’elettronica ha aperto la strada a quel color grading che attualmente viene realizzato digitalmente, con color suite che girano su ‘normali’ computer.
Il color grading, quindi, è passato da strumento correttivo a strumento creativo, che permette di dare un certo mood a singole scene o a interi film tramite l’uso di palette cromatiche.
Per curiosare ancora:

Per analizzare al meglio la presenza di questo colore nei film, ho ricercato le palette cinematografiche che più si avvicinavano alla tonalità del colore Isabella.




PALETTE ISABELLA NEI CARTOONS:
CENERENTOLA
IL RE LEONE
POCHAONTAS

Per scoprire nuove palette:  PALETTE MIYAZAKI

Con maggiori difficoltà ho provato lavorare in modo inverso al fine di trovare film che avessero particolari correlazioni al nome Isabella. I risultati della mia ricerca mi hanno portato a conoscere vari film, alcuni di questi prodotti anche in Italia, che vedono come protagonista Isabella; tra i più celebri c’è: “ISABELLA DUCHESSA DEI DIAVOLI”  “IL SEGRETO DI ISABELLA” .